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Una settimana a Ischia

A mio marito è piaciuta tantissimo. A me anche, ma un po' meno, o meglio, io tendo a notare cose più legate a come si cammina, come si sta, se ci sono i servizi di primaria necessità, se si respira, se c'è traffico, se l'ambiente è pulito, se ci sono opportunità, cose del genere, insomma. Io sono femmina, faccio duemila domande e cerco tremila risposte. Lui è maschio, se c'è il mare è più che sufficiente...

Eccoci tornati. Per noi questa sarà un’estate bella ma molto impegnativa per via di tante novità, anche professionali, per cui – grazie alla nonna paterna che ci ha fatto questo bel regalo di nozze – ci siamo assicurati una settimana di riposo, scontata e a pensione completa, in un bell’albergo di Ischia, terme alla mano.
Lascio qualche spunto per chi volesse fare qualcosa di simile con bimbi al seguito.

Intanto il periodo, dal 8 al 15 luglio, è stata un’ottima scelta. Noi non amiamo fare vacanze e viaggi in periodi di alta stagione, sia per ragioni economiche che di affollamento, traffico, clima, ecc. Quella trascorsa era proprio al limite: quando eravamo in partenza, i soggiorni stavano raddoppiando, le temperature stavano salendo e le offerte stavano finendo. Bene così.

Ci siamo arenati in auto, a pensione completa – mai fatta una vacanza così, ma c’è sempre una prima volta! -, all’Hotel Michelangelo (clicca qui per visitare il sito), dopo circa due ore e mezza di viaggio in auto fino al porto di Pozzuoli e poco più di un’ora di traghetto fino al porto di Casamicciola.

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Roma – Porto di Pozzuoli
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Porto di Pozzuoli – Porto di Casamicciola
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Porto di Casamicciola – Park Hotel Michelangelo

Indicazioni sulla struttura: Park Hotel Michelangelo
Come è possibile approfondire sul sito, si tratta di un albergo a 4 stelle dotato di SPA e piscine termali. E’ l’unico albergo veramente family friendly del posto, nel senso che internamente offre spazi e strutture ludiche, animazione compresa, adeguati a tutte le età. Ci sono delle belle aree dedicate ai playground all’aperto, piscine esclusive per bambini e ragazzi e una piccola zona al chiuso sempre disponibile e tassativamente dedicata ai bimbi 0-2 anni. Se da un lato questa ci è sembrata un’opportunità, dall’altro lato c’è da dire che l’utilizzo degli spazi è molto condizionato dal solito limite: siccome i genitori tendono a “piazzare” i figli anche in vacanza, chi si occupa dell’intrattenimento è costretto a standardizzare e quindi a distogliere i bambini da quello stanno facendo per portarli altrove a fare tutti insieme un’altra cosa. Per forza. Questo è spesso significato che a molti bambini toccava fare qualcosa per default al posto di quello che stavano facendo liberamente o addirittura che a molti altri fosse interdetta la possibilità di stare in alcuni luoghi in assenza di personale addetto sebbene ci fossero magari entrambi i genitori. Il famoso mini club si paga e generalmente la primaria preoccupazione e responsabilità di chi se ne occupa è quella che nessuno si faccia male, si perda, scappi e così via. A questo stesso limite mi sentirei di imputare il fatto che, delle tante attività dedicate ai bambini, la maggior parte sono al chiuso. Perfino un cartone (del quale almeno in vacanza si potrebbe fare a meno in favore di attività che coinvolgano i bambini in qualcosa che abbia più a che fare con la natura) la sera veniva trasmesso su un monitor in una stanza di pochi metri, anziché – non dico tanto – su un bel telo affisso a un muro, magari all’aperto sotto le stelle, e neanche si vedeva mai tutto. Insomma, diciamo che le tante cose per i bambini, che ai bambini piacciono anche per carità, lascerebbero un po’ intravedere alcuni fattori fondamentali: non disturbare i genitori che si rilassano, non intersecare praticamente mai tra di loro le aree adulti-bambini, relegare i piccoli in luoghi in cui possano essere controllati, monitorati e messi in fila. Ma tant’è.

Sulla questione delle piscine termali, da frequentare o meno con i bimbi, direi che in generale se si ha intenzione di farne un frequente uso spesso tutti insieme, conviene informarsi bene prima di partire e pretendere dalla location di avere informazioni chiare sulla composizione e la temperatura dell’acqua perché le opinioni a riguardo sono contrastanti e tutti speculano un po’ sull’ignoranza collettiva. Dato che le conseguenze per i bambini, soprattutto piccolissimi, potrebbero non essere così scontate, è meglio approfondire prima. Noi, nel dubbio (avendo appreso la cosa sul posto e solo al momento), ci siamo stati poco e abbiamo goduto principalmente del mare e della sua incredibile bellezza che, accanto alle rocce vulcaniche, diventa veramente affascinante.

Per quanto riguarda il cibo, in due parole, direi che c’è di tutto e per tutti i gusti con qualche appunto sintetico:
– lasciate perdere i dolci al pasto;
– attenti ai dolciumi della colazione perché spesso i cornetti e le sfoglie sono crudi dentro; – la carne bianca la cuociono poco, quindi verificate prima di mordere;
– attenti ai cibi pasticciati (di norma, sempre e in generale ovunque) perché gli alberghi, come le mense e i ristoranti, tendono a riciclare e si vede, e come ben sappiamo non è sempre un bene;
– occhio anche ai pesci che non sempre sono freschi e sui surgelati abbiamo avuto qualche cattiva sorpresa;

Per il resto, mi sentirei di dire soltanto che potrebbero mettere delle zanzariere alle finestre e soprattutto agevolare l’accessibilità. Per essere un 4 stelle, a mio parere, è assolutamente inadeguato per i disabili e in generale, pur non essendo eccessive le distanze, i tanti scalini in tante occasioni, anche di passeggio intermedio, diventano nemici frequenti di carrozzine, passeggini e via dicendo.

Come ha commentato giustamente mia suocera: “Del resto, lì siamo al Sud”.

Indicazioni sull’isola
A mio marito è piaciuta tantissimo. A me anche, ma un po’ meno, o meglio, io tendo a notare cose più legate a come si cammina, come si sta, se ci sono i servizi di primaria necessità, se si respira, se c’è traffico, se l’ambiente è pulito, se ci sono opportunità, cose del genere, insomma. Io sono femmina, faccio duemila domande e cerco tremila risposte. Lui è maschio, se c’è il mare è più che sufficiente… 😛 Ciò significa che se fosse stato lui a scrivere questo post, sarebbe stato lungo tre righe e cinque stelle, ma siccome l’ho scritto io, andando a caso e in ordine sparso, solo per dirne alcune, direi che:

– le case e le strade sono prevalentemente tutte sotto al sole;
– i marciapiedi sono inesistenti;
– non ho visto da nessuna parte un solo parco pubblico per bambini, mentre divampano pubblicità di playground gonfiabili a pagamento;
– è troppo caldo quasi dappertutto, nel senso che l’aria non circola proprio, tranne al mare e nella parte alta dell’isola dove eravamo noi;
– i segnali stradali sono oggetti di arredo che praticamente nessuno spolvera, figuriamoci rispettarli;
– gli scontrini fiscali non esistono.

Per non fare torti a nessuno, diciamo anche che di bello – perché ce n’è e come! – ci sono:
– il mare;
– le rocce vulcaniche;
– I Giardini di Poseidon (clicca qui) assolutamente da visitare passandoci almeno una giornata intera;
– i negozi di artigianato locale;
le ceramiche artistiche del Pirata di Sant’Angelo (clicca qui);
il ristorante di Assuntina (clicca qui) a Ischia Porto;
– il bar Calise a Ischia (clicca qui per il sito web);
Villa Arbusto (clicca qui), sebbene il parco e il contesto in generale siano piuttosto abbandonati;
il Castello Aragonese (clicca qui) che non abbiamo fatto in tempo a visitare internamente.

Cosa non ho scritto e vi interessa sapere
Chiedete e, se posso, vi sarà risposto.

 

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