Prima di dare suggerimenti nuovi, vi invito a ripassare un paio di post a tema che trovate su questo blog, così da poter meglio notare i cambiamenti che abbiamo messo in atto, le permanenze e la differenza di età per proporre liberamente le soluzioni più adatte ai vostri bambini, in base a interessi, opportunità e inclinazioni degli stessi.
I post sono “Il nuovo mondo delle app for kids.”, scritto il 1 Agosto 2017 (che potete leggere cliccando qui – segnalateci eventuali collegamenti scaduti o non funzionanti nei post) e “Le più belle app educative per bimbi dai 2 ai 5-6 anni. E non solo.”, scritto il 9 ottobre 2018 (lo trovate a questo link).
Quello di tablet e smartphone è un argomento sempre molto delicato, sia nella percezione esterna che nella realtà interna alla famiglia. Per il momento, quello che ho potuto intuire e vedere, guardandomi in giro e parlandone con altri genitori, è che le scelte più comuni sono due: uso indiscriminato – ne approfitto per dire che il fatto che esistano i “filtri per i genitori” non dice e non fa quasi nulla sul reale impatto che il mezzo può avere nella dinamica di un bambino, soprattutto molto piccolo – oppure niente.
Quali scelte normative abbiamo eletto noi in questi primi 4 anni? Premettendo che Samuele ha avuto il suo primo schermo davanti agli occhi (non per nostra iniziativa, argh!… noi avremmo assolutamente aspettato almeno i 2 anni e mezzo compiuti) intorno ai 16 mesi, le più importanti norme, divenute ormai tacite, sono le seguenti.
1. Tempo di utilizzo strettamente monitorato: dalle 2 alle 4 ore alla settimana.
Al bisogno, devo dire rarissimo per quanto ci riguarda, lo strumento non si toglie mai tramite una negazione o una privazione, ma tramite la proposta o il suggerimento che sia giunto il momento di fare un’altra cosa. A volte, si propone attivamente di fare un’altra cosa, altre volte no, ci si fida un po’ della noia e della scarsità di idee e di voglia (il risultato è sempre molto interessante in entrambi i casi). Se sta finendo un livello, un quadro, un percorso, un passaggio in un punto che sembra essere importante per lui, non lo distogliamo di certo con l’accetta e non ne restiamo mai delusi. Il tempo aggiuntivo richiesto è sempre onesto (non supera mai i 5-10 minuti) ed è sempre realmente dedicato alla chiusura di un cerchio in corso. Sa di avere il tempo di concludere con serenità quello che sta finendo di fare. Questo educativamente è molto importante e lo è, più in generale, per aiutare un figlio a indirizzare ogni cosa che fa o farà verso il suo senso compiuto.
2. Quando si sceglie un mezzo tech (tablet o smartphone), nell’arco del momento dedicato, si rinuncia a un’altra cosa.
Noi NON diamo mai libero e indiscriminato accesso a Netflix e YouTube perché a 4 anni li riteniamo totalmente dispersivi e in molti casi assolutamente deleteri. Il secondo si utilizza soltanto in modalità condivisa e a fronte di una specifica richiesta, spesso da affinare o elaborare insieme; al primo viene dedicato un tempo stabilito con un timer da 45 minuti circa e scelta libera del contenuto (avendo prima pre impostato un profilo KIDS per ovvi motivi). Abbiamo notato che porre un limite temporale nel tempo aiuta il bambino a non sprecare le sue scelte, a fare selezione, ad usare al meglio il tempo che ha a disposizione. Del resto vale anche per noi. Non so voi, ma io spesso concludo le mie giornate ripetendo a me stessa che avrei voluto fare anche questo e quello e invece non ci sono riuscita. Ecco, questo, secondo noi, pone le basi per una migliore gestione autonoma del tempo e degli interessi (…in fondo, è il combattimento di una vita!).
Console di gioco e smartphone personali dei genitori non rientrano nelle scelte dei mezzi possibili: detto da una grande (al momento ex) giocatrice di Play Station, la console è una brutta bestia, anche per i più attenti e per i più grandi, figuriamoci per i bambini. Ci vogliono tempo, fermezza, responsabilità e capacità di dominio. Ci vogliono più anni, se proprio dev’essere, secondo noi, anche quando sulle scatole c’è scritto 4+. Il mercato dei videogiochi è al top perché la ricca dipendenza è spesso familiare, degli adulti anche genitori, e questo NON è possibile. Concludo il tema console per chi ne fa già uso, o pensa di farne a breve, con un alert: attenti a quali giochi! Se vi servono consigli, anche qui, penso di poter dare qualche indicazione.
3. Quando ci sono amici e amichetti a casa nostra, niente schermi! Si privilegia il tempo trascorso insieme, di persona e nella realtà. Quando si va a casa di altri ci si adatta a quel che si trova.
Purtroppo, tante attenzioni, in tante famiglie, non sono così comuni. Nella nostra, entrambi reduci da una mentalità d’origine molto legata ai patrimoni, e quindi alle proprietà e quindi alle cose (perfino a scapito dei rapporti), esiste un motto fondamentale: “le persone sono più importanti delle cose”. L’educazione inizia al tempo 0. La maggior parte delle cose non si dicono, si fanno. In quello che i figli vedono, dal primo giorno della loro vita, si fonda la nostra credibilità di genitori, quella che farà la differenza in tante occasioni importanti per loro, quando saranno grandi. Oppure no.
Ciò detto, vado schematicamente al dunque, dopo avervi raccomandato di scaricare SOLO e unicamente le versioni a pagamento dei giochi e delle app che vado a suggerire, laddove richiedano un abbonamento o un costo per l’eliminazione delle adv. Se non volete spendere soldi per queste cose, lasciate stare, scegliete altre strade. Magari scaricate quelle che qui sono segnalate come gratuite o dove non viene menzionato il costo, essendo equiparabile a una colazione al bar.
APP E GIOCHI DI ISTRUZIONE e ABILITA’.
Khan Academy ci regala una bellissima app per l’inglese, totalmente GRATUITA, che trovate cliccando qui.
La triade del bruco mai sazio di Story Toys (“Play School”, ottima per il primo inglese, “Shapes and Colors” e “Il mio bruco”) è sempre tra le nostre preferite. Costo, più che equo e meritatissimo, 49,99€ l’anno.
Utilizziamo ancora Papumba Academy a 59,99€ l’anno di abbonamento dal 2020 (clicca qui per approfondire) anche se, con gli aggiornamenti più recenti, abbiamo perso la compatibilità del gioco su tablet. Fino a maggio 2020 il costo era di 34,99€ l’anno, un incremento esagerato purtroppo. Rinnoveremo a maggio 2020 e presumibilmente abbandoneremo a scadenza, anche per opportunità.
Star Walk 2, gioco di astronomia ben fatto e divertente (clicca qui per andare alla pagina dedicata), firmato Vito Technology, è un’altra scoperta recente che consigliamo.
Specificatamente per l’inglese, con la logica delle flash cards, abbiamo utilizzato e utilizziamo ancora le proposte di Too Funny Artists (clicca qui per vedere tutte le app): essenziali e molto utili, senza distrazioni, immagine, parola scritta e pronuncia.
APP E GIOCHI DI ABILITA’ e SVAGO.
Sull’onda del successo che hanno avuto i libri di Julia Donldson in questa casa (clicca qui per visitare il suo sito web), abbiamo scaricato Room On The Broom (vedi la pagina del gioco cliccando qui) della Magic Light Picture (clicca qui per vedere tutti i giochi dedicati ai libri della Donaldson).
APP E GIOCHI DI RELIGIONE.
Life.Church ci ha finalmente regalato una bella app sulla Bibbia. Noi l’aspettavamo da tanto! Clicca qui per il link alla pagina del gioco. Clicca qui per il sito ufficiale.
GIOCHI DI LOGICA E AVVENTURA PER ADULTI PROPOSTI AI BAMBINI.
Nell’estate 2019 abbiamo scoperto Amanita Design (clicca qui per visitare il sito web). Abbiamo scaricato, sempre nelle versioni a pagamento (costo di 5€ per app) “Samorost 3” (clicca qui per la pagina dedicata), “Machinarium” (clicca qui per la pagina dedicata) e “Botanicula” (clicca qui per la pagina dedicata). Sono giochi per adulti, come anche Mekorama di Martin Magni e Monument Valley di ustwo games (anche questi ve li consigliamo). Li abbiamo scaricati e utilizzati insieme e abbiamo scoperto che l’approccio e le capacità di un bambino di tre anni e mezzo, rispetto ad un gioco per adulti che richiede intuizione, problem solving, osservazione e pensiero creativo, possono essere davvero sorprendenti!
Non vi tedio ulteriormente. Già solo così avrete un sacco di lavoro da fare.
Vi lascio qualche ultimo suggerimento, tratto dalla nostra esperienza:
– se vedete qualche app o gioco che vi sembra interessante, scaricatelo e usatelo voi, in separata sede, prima di proporlo ai vostri figli, ovvero offrite delle possibilità concrete e non dispersive (ricordatevi che, a prescindere da quello che fate, il punto di riferimento siete e restate voi per loro!);
– NON va bene tutto: tutto è apprendimento, è vero, ma non è detto che sia sempre sano, men che mai necessario e tanto meno certamente utile – esempi concreti: bombardare palline colorate per un’ora, spingere bottoni di slot machine o intontirsi con giochi e app troppo ricchi, troppo rumorosi o troppo dispersivi, a nostro parere, bene non fa. Che si annoino con altre cose, troveranno senza dubbio strade meno battute ma meglio dirette.
Fateci sapere cosa avrete scaricato, cosa vi è piaciuto e cosa no, e soprattutto non dimenticate di istituire delle buone norme nell’utilizzo di certi strumenti, accompagnate da sane abitudini di condivisione, inclusione e confronto. Buon apprendimento a tutti!
noi li usiamo solo per app didattiche. per loro è un vero e proprio strumento . App o computer con il metodo analogico sono molto usate ma ai fini di studio. Per il resto nessun giochino da tempo libero o da passatempo. Non ne fanno mai richiesta esplicita se non per cartoni in lingua che fanno appunto parte del corso di inglese.
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