Per pura condivisione e senza aggiungere commenti personali sull’argomento, riporto di seguito alcune “ricerche di mercato” frutto di incontri fatti al parco con Samuele negli ultimi mesi. In genere noi andiamo di mattina perché a quell’ora ci sono bambini più piccoli e il clima è meno agitato proprio per via dell’assenza di ragazzini più grandi. Per questo motivo, quello che riporto, in alcuni casi compreso dell’accento romanesco, è prevalentemente oggetto del pensiero di nonni, tate o mamme (queste ultime molto rare ormai).
– Al nido li ammassano e fanno fare a tutti le stesse cose.
– I genitori preferiscono che la figlia stia 10 ore al giorno tutti i giorni con me (la tata) piuttosto che mandarla al nido.
– Al nido stanno sempre male, se passano de tutto.
– Se menano e nun va bene! (Una nonna).
– Alla fine non ti mangiano più. Come vanno a scuola e fanno il tempo pieno cominciano a mangiare solo la pasta al pomodoro pure a casa (una mamma).
– E chi se fida? Con tutti quei bambini scatenati, ma come fa una maestra sola? (Una nonna)
– Lo so, la scuola è uno schifo ma dovranno pure imparare a stare al mondo.
– Se ne sentono tante ormai. Questo finché non parla non lo mandiamo da nessuna parte.
– Quando ho visto come li facevano dormire al nido ho deciso di smettere di lavorare e occuparmene io, tanto il mio stipendio andava in tate e colf.
– Da quando frequenta l’asilo è sempre tutto graffiato e pieno di lividi, ma giocano, è normale.