Dopo un improvviso cambio di programma, abbiamo trascorso il 25 Aprile a casa dei nonni materni e questo è il risultato: riposo, raccolta di foglie, amaca col papi, tanta pastasciutta, corsette e spasso con i nonni giovanotti…
Com’è finita la storia di quella strana secchezza a macchioline sulla pelle di Sam, dopo due buche al Bambin Gesù? Il 26 Aprile, la pediatra ha diagnosticato una dermatite atopica da “curare” con saponi e creme particolarmente delicati. Pare sia un fatto di intolleranze, o comunque sintomo di una qualche allergia difficilmente rintracciabile in questo periodo della crescita, ma siccome ormai è compiutamente svezzato da più di 6 mesi, non ha senso indagare: sarebbe controproducente e poco verosimile il risultato. Ci ha dato però qualche consiglio di carattere percettivo, ovvero come conservare abitini e biancheria al riparo da acari e polvere, chiudendo gli indumenti in piccoli sacchetti di plastica: in assenza di ossigeno l’acaro muore.
Infine, ci ha detto che se Samuele ancora non dice nulla, “dobbiamo farlo parlare” – a proposito di apprendimento naturale, ho pensato tra me e me. Mi chiedo cosa ne pensano i pediatri dell’unschooling. Sarebbe un approfondimento interessante da fare…