Arrivano il freddo, la pioggia e la neve. Stare in casa non è un must, soprattutto per noi che siamo sempre in giro, ma spesse volte uscire può anche non essere la scelta migliore da fare. Conosco tanti genitori che mi dicono con grande sincerità, e a volte un sano imbarazzo, di scegliere di mandarli all’asilo perché non sanno come trascorrere il tempo con i loro figli, soprattutto piccoli e soprattutto in casa. A parte suggerirvi cose scontate da fare, del tipo se non vi invita nessuno a pranzo invitate voi qualcuno, oppure fate un dolce tutti insieme, giocate con loro (a quello che piace a loro e non a voi!), ho pensato che potesse essere utile darvi dei suggerimenti su qualche attività semplicissima e gratuita, in stile Montessori, da avviare con i vostri figli tra le mura domestiche. Quindi, oggi scrivo brevemente di due temi molto importanti nella pedagogia della Maria (…fa anche rima): la precisione e la concentrazione. Per non farla tanto lunga, come quasi naturalmente verrebbe da pensare senza esserne profondi conoscitori, Maria Montessori sosteneva che l’unico modo per ottenere adulti capaci di concentrarsi in maniera totalizzante su qualcosa e capaci di utilizzare bene le proprie mani fosse non averli disturbati da piccoli mentre svolgevano attività chiaramente volte allo sviluppo di queste abilità. Inoltre, come sappiamo, la ripetizione di atti buoni diventa una virtù, quindi ricercare e ottenere la precisione (da non confondere con la perfezione!) è anche il frutto maturo di un atto ripetuto. Dietro a quest’affermazione, per esperienza diretta condivisibile, c’è un mondo contenuto in tutti i suoi libri sull’infanzia. A voi approfondire, qualora vi interessi. Io l’ho fatto e me ne sono innamorata! Del resto, qui ho da farla breve perché l’obiettivo principale di questo post, anzi della maggior parte dei post che scrivo, è farvi passare più tempo con i vostri figli, homeschoolers o meno poco importa, regalandovi qualche idea che vi auguro di arricchire praticandola!
Prima di passare al dunque, due segnalazioni IMPORTANTISSIME sempre valide.
1) I livelli di difficoltà non si stabiliscono in base all’età, perché i bambini non sono dei timer, ma in base alle abilità soggettive!! 0-3 o 3-6 in sé, rispetto a una determinata attività non significa nulla. E’ molto più importante conoscere il giorno, l’ora, il minuto e il secondo in cui quel bambino ha fatto quella cosa, non “rispetto ad un altro”, ma rispetto a se stesso, perché ogni bambino è diverso anche a parità di età.
2) Spiegate al bambino più volte le regole del gioco, ma NON correggetelo, non fermatelo e non disturbatelo quando sbaglia.
3) Gli inviti NON devono mai diventare insistenze. Diceva Maria Montessori che il principale compito di un educatore è quello di sparire da ogni attività di apprendimento dei bambini, lasciandoli liberi di apprendere da sé, dallo e nello spazio che li circonda. Mai altra indicazione fu più vera di questa.
4) Non abbiate paura: non serve mettere mano al portafoglio.
OCCORRENTE PER LA PRIMA ATTIVITA’:
– un grande bicchiere di plastica;
– qualche tappo di sughero;
– una pinza da cucina.
SVOLGIMENTO:
1) disporre tutti i tappi in piedi su una superficie piana che consenta al bambino di assumere una postura fisicamente comoda per svolgere il compito che gli state assegnando;
2) invitare il bambino a prendere con la pinza un tappo alla volta, da mettere nel bicchiere di plastica, senza far cadere né quello che sta prendendo né quelli da prendere.
INCREMENTARE IL LIVELLO DI DIFFICOLTA’:
– potete avvicinare i tappi tra di loro così che sia sempre più difficile afferrarli senza farli cadere;
– potete aggiungere una clessidra per temporizzare e quindi valutare l’attività, dal punto di vista della padronanza;
– potete cambiare pinza, fino ad usare delle bacchette cinesi.
OCCORRENTE PER LA SECONDA ATTIVITA’:
– fogli da riciclo, carta che avreste buttato, tipo le bollette da pagare! 🙂
– forbici per bambini.
SVOLGIMENTO:
1) tagliare il foglio in piccoli taglietti su tutti i lati;
2) tagliare il foglio da una estremità all’altra.
LIVELLO DI DIFFICOLTA’:
– potete aumentare lo spessore della carta o raddoppiare il foglio, fino a passare a un cartoncino pesante o alla carta velina;
– potete introdurre criteri temporali abbinati alla conta dei tagli o a quanti fogli si riescono a tagliare a metà;
– potete introdurre variabili motorie (tipo fare la stessa cosa stando in piedi, oppure seduti, oppure stesi o su un solo piede o con ambo le mani…) purché siano protratte nel tempo e perfezionate dal bambino.
NOTA: conosciamo bambini che arrivano alle elementari senza saper tenere in mano un colore o un paio di forbici, quindi figuriamoci usarle. Però, sanno leggere e scrivere, tipica ansia di tanti genitori nati e cresciuti in un sistema educativo competitivo e non inclusivo.
OCCORRENTE PER LA TERZA ATTIVITA’:
– disegni da colorare con figure che piacciano ai vostri figli (ne è pieno il web senza comprare nulla);
– pastelli a mina o pastelli a cera o tempere/acquerelli e pennello.
SVOLGIMENTO:
1) invitare il bambino ad abbinare agli oggetti e alle forme da colorare il loro colore di appartenenza se sono disegni che si rifanno a qualcosa (es. Dory è blu) e lasciarlo libero se sono fogli bianchi o disegni di fantasia, pur sempre invitandolo a pronunciare a voce alta il colore che sta utilizzando;
2) invitarlo a una corretta impugnatura della matita, del pennello o del colore;
3) nel caso di oggetti, personaggi o forme “confinate”, invitare il bambino a stare nei limiti; non saprà farlo subito, neanche se voi glielo ripetete 100 volte, ma imparerà a ricercare questa forma di precisione nel tempo che gli occorre (quindi state zitti, a meno che non veniate interpellati per una chiara ed esplicita richiesta di aiuto).
LIVELLO DI DIFFICOLTA’:
– potete aumentare la difficoltà dei disegni da colorare, scegliendo figure con maggiori livelli di dettaglio;
– potete introdurre criteri temporali abbinati al raggiungimento dello scopo.
NOTA: io suggerisco sempre di ritardare il più possibile l’uso dei pennarelli. Rappresentano uno strumento facilitato e meno creativo e versatile degli altri.
OCCORRENTE PER LA QUARTA ATTIVITA’:
– scampoli, tessuti, lenzuola vecchie da buttare o campioni;
– macchina da cucire e materiale annesso (filo, ago, forbici…).
SVOLGIMENTO:
1) invitare il bambino a tenere con voi il bordo del tessuto indicandogli di fare attenzione a tutte “le zone di rischio” della macchina che state utilizzando;
2) aiutarlo a riconoscere i versi e le direzioni;
3) fategli usare il pedale in autonomia e invitatelo a dosarne la pressione mentre cuce con l’obiettivo di arrivare alla guida autonoma delle andature (compresi: l’andare avanti e indietro; fermarsi e ripartire; girare il tessuto).
LIVELLO DI DIFFICOLTA’:
– potete aumentare la difficoltà lasciandogli l’autonomia di gestire anche le parti intermedia e superiore della macchina, quando sarà pronto;
– potete avviarlo al montaggio del filo.
OCCORRENTE PER LA QUINTA ATTIVITA’:
– vassoio di cartone spesso da pasticceria o cartone da imballo (quest’ultimo preferibile perché a tinta unita e non riflettente);
– ago grosso da lana e filo (meglio se di lana: è più appagante per il bambino perché è più decorativo e vistoso).
SVOLGIMENTO:
1) forate (voi) il vassoio o il pezzo di cartone con l’ago facendo lungo tutto il bordo forellini ad intervalli uguali;
2) una volta inserito il filo, invitate il bambino ad entrare e uscire da un foro all’altro, senza saltarli, fino a completare il perimetro del vassoio.
LIVELLO DI DIFFICOLTA’:
– potete aumentare la difficoltà intensificando gli intervalli dei fori o ideando una figura più complessa da tracciare;
– potete invitarlo a trovare la postura migliore che gli consenta di svolgere l’attività manipolando al meglio tutti gli elementi.
Ciò detto, vi ricordo un vecchio post sull’importanza di coinvolgere i figli nelle normali attività quotidiane (clicca qui) e vi ricordo che, con un po’ di fantasia e di inventiva, i vostri figli – anche molto piccoli! – possono aiutarvi in mille modi: aiutandovi a caricare la lavatrice e riempiendone i contenitori, a passare l’aspirapolvere, a fare il caffè, a sbucciare mandarini, a pelare patate, a riempire una saliera, a mettere con un cucchiaino il passato di verdura in contenitori più piccoli… insomma! Prima di fare voi una cosa da soli, magari perché avete fretta di finirla, chiedetevi sempre se sareste in grado di farla diventare una cosa da fare insieme. Scoprirete ben presto che quando l’aiuto diventa un gioco di cose se ne fanno anche il doppio!
Buon inverno a tutti!
Ps. E perché non si pensi che abbiamo iniziato da grandi… cliccate qui! 🙂