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Scoprire il mondo animale.

La scelta di questa collana ci facilita nel non rivolgerci esclusivamente a Google quando non sappiamo rispondere alle tantissime domande che ci poniamo sul mondo animale.

Una delle cose che ci piace di più del fatto di non frequentare la scuola è il poter stare liberamente all’aperto e osservare e godere della natura e attivare pienamente i 5 sensi. Roba che per me, da animale da schermo quale sono stata per 15 anni, è già di per sé rivoluzionaria. Noah, 3 anni e mezzo, sin da piccolissimo è stato attratto da tutti gli animali, insetti inclusi, come del resto tutti i bambini messi nelle  condizioni favorevoli e, vivendo in città, abbiamo cercato tante occasioni per fare esperienza diretta con la natura. Sarà stato il semplice gesto della nonna che lo ha abituato a nutrire gli uccellini sul davanzale, o la passione per aerei e draghi entrambi notoriamente alati, da qualche settimana è fortemente interessato alla conoscenza degli uccelli. Ed è così che è nato questo primo post di una serie sul mondo animale su quali attività è possibile fare in casa e fuori con mamma o papà per estendere l’apprendimento oltre l’esperienza diretta, per annaffiare quei semini della curiosità così preziosi e motore di ogni spinta vitale. Il punto di partenza è stata una domenica molto piovosa in cui Noah, guardandosi attorno piuttosto annoiato, ha trovato distensione e allegria nel consultare “L’inventario degli Uccelli”, un volume della serie completa che stiamo pian piano acquistando e che tratta in modo finemente illustrato gli esseri viventi e le meraviglie del mondo. La scelta di questa collana ci facilita nel non rivolgerci esclusivamente a Google quando non sappiamo rispondere alle tantissime domande che ci poniamo sul mondo animale… anzi, che ci pone Noah rispolverando la nostra natura di esseri umani, spesso seppellita da strati di sovrastrutture ben radicate. Si tratta di un inventario ben fatto e di dare il via alla sana abitudine di riferirsi a libri o persone esperte per approfondire le conoscenze e rispondere alle domande. Chissà che in futuro non abbia voglia di verificare le fonti prima di condividere l’ennesima bufala sui social: siamo abbastanza convinti infatti che l’educazione ai media parta molto prima dell’effettivo utilizzo degli strumenti, è nella vita quotidiana e offline.

Tornando alla domenica piovosa, partendo dal grandissimo interesse nato per un corvo imperiale, abbiamo iniziato a costruirne uno in cartone, tridimensionale, con particolare enfasi sulle ali che era ciò che aveva colpito Noah. Per inciso, un’altra sana abitudine è quella di conservare i cartoni di Amazon, che rappresentano la base della quasi totalità dei lavori creativi che facciamo in casa.

Abbiamo così creato la sagoma prima per le ali, e poi del corpo, avendo cura poi di creare una fessura appena sotto la testa per poter inserire le ali. Ci siamo però accorti che le ali tendevano a scivolare lateralmente nelle simulazioni di volo così le abbiamo rafforzate con del nastro bi-adesivo per tenerle più saldamente attaccato al corpo. Una pratica migliore sarebbe stata quella di colorare le due parti separatamente prima di congiungere, ma Noah era così impaziente di farlo volare che abbiamo dipinto alla fine.

Lui ha preparato il materiale, pennelli tavolozza, tempere, e abbiamo proceduto a pitturarlo rigorosamente di nero  prendendo per buone le sfumature di colore sul cartone come “effetto piume”. D’altronde è stato un lavoro decisamente ben riuscito considerando la guida creativa (io) che sono rimasta, per quanto riguarda doti artistiche, al ricalco dei disegni dettato dalla prof. Di Artistica alle medie.

Osservando la sua modalità di gioco e le sue richieste, e per dare più solidità all’ambiente di apprendimento, stiamo pensando di estendere ulteriormente questa serie sugli uccelli ad altre specie, nonché a un modo per esporli e conservarli nel tempo, come ad esempio un ramo da fissare in camera per appendere le creazioni con un filo, che lui possa prendere facilmente in autonomia e che stimolino il gioco a colpo d’occhio.

3 commenti

    1. Ciao! Si io sono mamma di un giovanissimo “homeschooler” di 3 anni e mezzo. Siamo una famiglia basata a Roma e vogliamo offrire la nostra testimonianza ed esperienza sul campo della vita di tutti i giorni. Un abbraccio

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  1. Quanto di più importante ed educativo è il nostro esempio e la nostra presenza , stare sempre affianco ai figli comprendere come nessuno meglio dei genitori le esigenze e le attitudini , i piccoli gesti anche i più semplici come renderlo partecipe dando da mangiare ad un uccellino possono trasmettere l’amore e il rispetto per gli animali , sono le basi per una crescita sana
    Auguri👏
    Come sempre brava !

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